Il ruolo strutturale dell'informazione: la Terza Ondata

"L'informazione è il vero valore aggiunto di qualunque merce. È ciò che la rende competitiva. E informazione vuole dire anche narrazione, immagine, design. Si pensi ad un orologio, ad un'auto o anche ormai ad un'architettura. Si compra prima la narrazione, l'utopia di vita, poi la forma e si dà assolutamente per scontato che il prodotto funzioni. Il contenitore stravince sul contenuto."

Citazione di Antonino Saggio nell'articolo "Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione"  Link articolo: http://architettura.it/coffeebreak/20040718/index.htm


Inizio questo post con la citazione del Prof. Antonino Saggio che mi ha fatto scoprire un nuovo modo di vedere il mondo. Viviamo nella società dell'informazione dove l'informazione stessa è fondamentale per creare nuovi oggetti personalizzabili per ogni individuo; ogni processo va verso la soggettivizzazione. Prima invece ogni cosa era oggettiva, era frutto da un processo industriale, meccanico, tutto era uguale, come ad esempio le automobili di Henry Ford, sembravano fatte con lo stampino; oggi, invece, ogni cosa, tra cui le automobili, possono essere personalizzate secondo i propri gusti.

Questa teoria nasce da Alvin Toffler, il quale sostiene che siamo nella Terza Ondata. La Prima Ondata è la fase agricola, la Seconda è l'industrializzazione e la Terza è l'informazione.
Per chiarire questa teoria possiamo focalizzarci sugli sistemi produttivi. Nella prima fase i mezzi di produzione erano i campi agricoli, nella seconda fase erano tutto quello che faceva aumentare il valore (fabbriche) e nella terza fase, che ha inizio dalla metà del '900, il mezzo di produzione e di utilizzo è l'informazione. 

Per rafforzare la sua teoria, Toffler si pone la domanda "Chi sono i ricchi?". Nella prima ondata erano quelle persone che possedevano molte terre (i feudatari), nella seconda ondata erano quelli che possedevano la grande industria e nella terza ondata sono quelli che posseggono le informazioni, quelli che producono software o che detengono i dati.

Una dimostrazione della teoria la possiamo fare con una mela. Nella fase agricola, una mela ha il valore della terra, della produzione e del luogo dove veniva prodotta di circa 80%, il valore industriale era circa 13% e il valore informativo 7%. 
Nella fase industriale, sempre alla stessa mela, gli viene attribuito una valore al bene terra di circa 50%, un valore industriale, meccanico di 35% e valore informativo di circa 15%. Qui il valore industriale è quasi triplicato perchè si è posta maggiore attenzione sulla produzione e distribuzione, tralasciando la qualità del prodotto.
Nella terza fase dell'informazione, la mela ha una percentuale del bene terra di circa 25%, un valore industriale di 30% e un valore informatico di 45%. Oggi poniamo maggiore attenzione all'informazione che ci vengono fornite per quella mela. Ad esempio da dove proviene, la qualità, il peso, ecc.






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